La riforma della procedura civile: a che punto siamo?

La riforma della procedura civile: a che punto siamo?

Il giorno 2 settembre il presidente di Minori in Primo Piano, Francesco D’Auria ha partecipato alla riunione indetta dal sen Pillon (lega) con alcune associazioni per la tutela dei minori, giuristi, legali familiaristi e psicologi giuridici.

Ecco cosa è emerso, in breve, nella riunione:

E’ all’esame della Commissione giustizia del Senato la riforma della procedura civile da parte del Governo. Cio’ segue il tentativo da parte dell’ ex Ministro Bonafede di riformare la Giustizia italiana seppure molti aspetti del precedente ddl sembra siano stati totalmente revisionati.

La buona notizia è che il Governo all’interno di tale riforma ha introdotto due emendamenti: 15.08 e 15.09

che riguardano il diritto di famiglia che viene emendato dal Governo e che dovrebbero incidere in maniera decisiva sull’attuale assetto.

L’emendamento N.15.08 prevede delle novità tra le quali: l’unificazione dei riti riguardanti la regolamentazione dei genitori non più conviventi e di quelli separati e divorziati, la sostituzione dell’udienza presidenziale con una prima udienza in presenza del Giudice istruttore che sarà preparato sulla situazione familiare per poter essere in grado di prendere i provvedimenti temporanei e urgenti con la pratica istruita, i mezzi di prova dovranno essere indicati già nel ricorso e nella comparsa di risposta. Il Giudice avrà numerosi poteri ufficiosi per poter agire sui redditi e i patrimoni di entrambi le parti anche qualora non dovessero essere presenti figli minori.

In ogni modo, la riforma del processo civile con il Tribunale di famiglia dovrebbe partire a decorrere non prima del 2024!

Preoccupante sembra l’emendamento N.15.8/1 presentato dall’on Valeria Valente che pone delle limitazioni ai poteri del Giudice in presenza anche di una semplice allegazione di violenza in famiglia in quanto non potrà, in alcun modo, disporre la collocazione dei figli minori al genitore accusato di violenza. Attenzione: Si parla di accuse e non della presenza di indagini preliminari o, meglio ancora, di una condanna!

Cosa ancor più grave, le Autorità di pubblica sicurezza (Carabinieri e Polizia giudiziaria) potranno impedire un rapporto continuativo di un genitore con il proprio figlio sulla base della semplice denuncia fatta dall’altro genitore senza alcun tipo di accertamento giudiziale con le garanzie dovute!

Un secondo aspetto preoccupante a detta del prof. Claudio Cecchella, uno delle tante personalità che sono intervenute, riguarda l’aspetto giudiziale. Mentre attualmente, infatti, la Norma prevede un procedimento sulla base di un accertamento giudiziale privo di formalità su cui si dovrà verificare se esiste o meno un contraddittorio con tale emendamento, tale situazione non potrà più essere garantita.

Un altro aspetto che sembra preoccupare dell’emendamento è il fatto che si imponga al CTU (consulente di ufficio) il divieto di far uso di determinate teorie scientifiche ponendo di fatto dei limiti al lavoro del professionista.

Presidente Minori in Primo Piano Onlus
Francesco D’Auria

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